La Street Poetry dagli inizi fino ad oggi

Una rubrica a puntate a cura di una nuova collaboratrice- Parte Prima

Il poeta sei tu che leggi (un messaggio simile a quello di Acciòn Poetica)    Qué escribo? Si el poema eres tù

 

Quando parliamo di arte di strada facciamo riferimento a quel tipo di arte spontanea e irriverente che contamina ormai quotidianamente le nostre vite, tutto ciò che d’artistico troviamo per le nostre strade, nei muri delle nostre case.

Dai graffiti preistorici agli affreschi nelle chiese, la pittura muraria ha sempre avuto un ruolo importante nella storia dell’uomo e ancora oggi essa continua ad essere presente su scala mondiale, senza distinzioni fra territori, con un unico intento: comunicare. La nostra vita è molto spesso vissuta per la strada ed è grazie alla strada che ci formiamo e diventiamo adulti. Con questo presupposto, molti Street artist hanno sentito il bisogno di ritornare alla strada, di rivoluzionare un pensare che era divenuto didattico e istituzionale per creare qualcosa alla portata di tutti. Ed anche i poeti ci hanno messo del loro. In accordo e quasi in simbiosi con la Street art, hanno portato e stanno portando avanti una vera e propria guerriglia contro un accademismo che aveva fatto della poesia una materia lontana e irraggiungibile.
Da qualche anno a questa parte, infatti, stiamo assistendo ad una rivoluzione poetica importante e significativa. I movimenti poetici che nascono hanno come obiettivo quello di riportare la poesia vicino la gente, per strada, lì proprio dov’è nata secoli fa, con azioni molteplici e tipiche dell’arte di strada (Graffitismo installazioni, stencil art, sticker art, performance ecc.) e dare così l’input di leggere poesia ovunque, anche tra i muri della propria città. Ma la Poesia di strada non è recente invenzione.

Già nel XIX secolo si avvertiva la voglia da parte dei poeti di svecchiare la poesia da quell’aura divina di cui era stata rivestita. Con Mallarmé ci furono i primi segni di un cambiamento nell’impostazione formale della poesia, poi ripresi dal più famoso Guillame Apollinaire creatore del calligramma, in cui il testo della poesia tratteggia dei veri e propri disegni. Generi, innovativi che confluirono di lì a poco nel Futurismo e nei Manifesti di Marinetti. Era una necessità, la poesia doveva cambiare. Negli anni ’50 Allen Ginsberg apportò una vera e propria rivoluzione con la recitazione pubblica di “Howl”. Questo diede una scossa a quelle che erano state fino ad allora le consuetudini poetiche.

E fu Lawrence Ferlinghetti nel 1958 a pronunciare il celebre discorso in favore di Ginsberg. “La parola stampata ha reso la poesia silenziosa. Ma la poesia di cui parlo qui è poesia parlata, poesia concepita come messaggio orale. […] questa poesia usa gli occhi e le orecchie come non sono mai stati usati per molti anni.” Fu proprio grazie a queste parole che si iniziò a parlare di poesia di strada.

Daniela Leone


BIO

Daniela Leone, giovane e appassionata scrittrice di poesia, scrive per una propria rivista letteraria, “L’Altrove”

L’Altrove è una rivista giovane e curiosa curata da due ragazze e che intende divulgare la cultura poetica. Potrete infatti conoscere lì gli eventi più vicini a voi, scoprire versi e pensieri di giovanissimi poeti e assaporare le poesie dei più grandi autori. L’Altrove ha un unico obiettivo: farvi riscoprire amanti e non semplici seguaci di una così grande arte.

laltrovepoet.wordpress.com