Lingua friulana in Rai: Patto per l’Autonomia lancia una petizione per riconoscere i diritti della minoranza friulana

Basta con le minoranze di serie B! Nella ricorrenza della Fieste de Patrie dal Friûl, il Patto per l’Autonomia lancia una petizione in cui sollecita a riconoscere i diritti della minoranza linguistica friulana nella programmazione radiotelevisiva della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo. Lo fa a meno di un mese dalla scadenza della convenzione integrata tra Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri e Rai che la definisce. Nonostante le risorse aggiuntive, la programmazione televisiva Rai in lingua friulana negli ultimi mesi è stata particolarmente limitata, comprendendo per lo più la trasmissione di repliche, e solo recentemente si è avuta notizia di una produzione originale nuova in lavorazione. Né sono stati stipulati contratti per l’assunzione di personale dedicato.

“Non ci accontentiamo più delle briciole. Il friulano ha la stessa dignità delle altre lingue minoritarie presenti nel servizio pubblico radiotelevisivo, dignità riconosciuta dalla Costituzione italiana, dalle leggi statali ed europee. È tempo che la minoranza linguistica friulana veda riconosciuti i suoi diritti, in particolare all’informazione radiofonica e televisiva nella sua lingua. È una questione di giustizia e una battaglia di civiltà”, si legge nella petizione indirizzata da Diego Navarria, componente del direttivo del Patto per l’Autonomia, al presidente della Rai, Marcello Foa, alla presidente di Rai.Com, Teresa De Santis, e al sottosegretario con delega all’editoria per il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Moles, e che si può sottoscrivere sulla piattaforma change.org all’indirizzo http://chng.it/zHPxhNBX

Chiare le richieste, a partire dai notiziari informativi radiofonici e televisivi in lingua friulana e dall’ampliamento dei programmi in lingua friulana almeno nella misura prevista per la lingua ladina, sanando l’evidente disparità di trattamento tra minoranze linguistiche. In Alto Adige/ Südtirol, a fronte di 40 mila parlanti il ladino, la Rai prevede 366 ore annue di trasmissioni radiofoniche e 123 ore televisive, prodotte da una redazione giornalistica e da una struttura di programmi ladini, mentre la comunità di lingua friulana (parlata da oltre 600 mila persone) fino a oggi si è dovuta accontentare di 90 ore annue di radiofonia, oltre alle quali, con l’atto integrato, sono state previste 17,5 di radiofonia e 16,5 di programmi televisivi.

Nella petizione si chiede inoltre la creazione di una struttura autonoma dedicata alla radio e alla televisione in lingua friulana a Udine, con l’assegnazione di una redazione deputata alla ideazione e produzione di notiziari e trasmissioni informative e programmi di approfondimento (i programmi attuali dipendono dalla struttura di programmazione in lingua italiana); l’assunzione di personale competente e formato per la struttura in lingua friulana: figure specializzate e professionisti forniti di competenze linguistiche (l’uso della lingua friulana), professionali (comunicazione e informazione), professionali nella lingua (comunicazione e informazione in lingua friulana) e di profonda e provata conoscenza del territorio e della cultura friulani, a garanzia della qualità del servizio offerto; risorse finanziarie e investimenti strutturali per assicurare una sede Rai adeguata a ruolo e necessità operative nel capoluogo friulano; infine il potenziamento della redazione di Udine, negli anni depauperata, il ripristino delle sedi di corrispondenza di Pordenone e di Gorizia, nonché quello dei collegamenti del telegiornale delle ore 14 da Udine e Pordenone (eliminati all’improvviso senza spiegazioni agli abbonati del servizio pubblico), a beneficio dell’intero territorio friulanofono.