“Little Trouble Girls” accende i riflettori su Cividale e le valli del Natisone con le riprese del film di Urška Djukio
È Cividale del Friuli il set principale delle riprese di “Little Trouble Girls”, il lungometraggio della regista Urška Djukić ambientato in gran parte all’interno di un monastero e che racconta la storia di un’adolescente alle prese con i cambiamenti del proprio corpo nella fase della pubertà. Le riprese, si tratta di una co-produzione tra Italia (Staragara It), Slovenia (Spok Films) e Croazia (Izazov 365), termineranno nei prossimi giorni e oggi, a Cividale del Friuli, è stato presentato il lavoro della regista slovena nel corso della conferenza stampa alla quale hanno partecipato i produttori sloveno Jozko Rutar e italiano David Cej, l’attrice protagonista Jara Sofija Ostan, il sindaco di Cividale Daniela Bernardi e Paolo Vidali, presidente del Fondo regionale per l’audiovisivo, in un incontro moderato dalla coordinatrice di FVG Film Commission – PromoTurismoFVG, Chiara Valenti Omero.
La pluripremiata regista Urška Djukić, il cui precedente lavoro, “Granny’s Sexual Life” del 2021, ha vinto l’European Film Award per il miglior cortometraggio europeo e il César, massimo riconoscimento cinematografico francese, è al suo esordio con il primo lungometraggio di finzione. Il film narra la storia di un’adolescente, Lucija, 17 anni, che assieme al coro della sua scuola di Lubiana si reca a Cividale per preparare il concerto di fine anno. Durante i tre giorni di prove intensive al Monastero di Santa Maria in Valle, Lucija comincia a scoprire e sentire il suo corpo che cambia e si sviluppa, interfacciandosi con il risveglio della propria sessualità.
In totale sono 29 le giornate di riprese, di cui 22 girate in Friuli Venezia Giulia e più precisamente a Cividale del Friuli, tra il monastero di Santa Maria in Valle e in parte nell’ex complesso monastico di San Francesco, oltre che nel centro città con via Monastero Maggiore e il ponte del Diavolo. Accanto alla città longobarda sono coinvolti anche San Pietro al Natisone, Pulfero e San Leonardo, con la grotta e la chiesa di San Giovanni d’Antro, la cascata del Kot e le spiagge di Biarzo e Tiglio & Muz, lungo il Natisone. Le altre restanti scene sono girate in Slovenia, a Lubiana, a novembre è prevista un’ulteriore settimana di riprese che potrebbe interessare nuovamente la regione per una o due giornate. La troupe è composta da circa 35-40 persone per la parte stabile, molte residenti in regione, alla quale si aggiungono saltuariamente altri professionisti per un totale di 70 figure.
Il progetto, realizzato con costo finale di 1,6 milioni euro, ha ottenuto finanziamenti con fondi italiani erogati dal ministero della Cultura, attraverso il bando dedicato alle co-produzioni minoritarie, da FVG Film Commission – PromoTurismoFVG, concessi nella prima parte dell’anno con il Film Fund, e dal Fondo regionale per l’audiovisivo, oltre che il prestigioso contributo europeo Eurimages, a conferma della qualità del progetto.
“Cividale è una delle migliori location in cui abbia mai girato un film: già la prima volta che ho visitato la città sono rimasta affascinata dalla sua storia e dalla sua atmosfera magica – sono le parole della regista Urška Djukić -. L’ex monastero delle Orsoline mi ha dato una grandissima ispirazione per la scrittura, al punto che ho deciso di ambientare qui la maggior parte del film. Porteremo bellissimi ricordi di questa esperienza che mi auguro contribuirà a valorizzare l’unicità di questo luogo”.
“Cividale è una città affettuosa, bella e accogliente, sono contenta di aver vissuto questa mia prima esperienza lavorativa che è stata particolarmente positiva”, ha affermato Jara Sofija Ostan, la giovane attrice protagonista del film che, con una mano femminile delicata e occhi tecnici molto accorti accompagnano con sensibilità e garbo la storia delle ragazze in questa fase della vita e il passaggio dall’adolescenza all’età adulta.
Nel ringraziare le amministrazioni dei comuni coinvolti per la disponibilità, i produttori hanno sottolineato come la bellezza della struttura abbia facilitato l’adattamento della sceneggiatura del film, ambientato e girato nella stessa location attraverso un processo armonico e integrato con il territorio, in cui le valli sono diventate teatro del resto della scenografia.