Osservatorio Civico contro le illegalità del Fvg: “Il depuratore di Lignano Sabbiadoro nell’oblio”
Sono trascorsi ormai 3 mesi da quando l’Osservatorio Civico contro le illegalità del Friuli Venezia Giulia ha rivolto l’invito al Sindaco di Lignano, e da chi ne avesse a cuore il funzionamento, di occuparsi dello stato in cui versa il depuratore di Lignano Sabbiadoro dopo l’ennesima segnalazione di gravi problematiche nel mare prospiciente la spiaggia lignanese. Si apre così la nota stampa odierna dell’associazione ambientalista, ci siamo preoccupati, oltremodo, prosegue la nota, leggendo una chat su WhatsApp dove l’ex assessore ed ex segretario della Lega Nord Graziano Bosello affermava, rispondendo al consigliere regionale Cristian Sergo, che “…… non comprendo perché Noe, Nas o chi altro non intervengono; c’è una cupola che copre questa situazione e gli anni passano, il Cafc non fa quello che gli spetta .. e la m….da galleggia”. Vorremmo sapere, prosegue l’Osservatorio, se di fronte a tali gravi affermazioni le autorità competenti siano intervenute per verificarne la fondatezza perché, in caso contrario, le nostre preoccupazioni aumenterebbero vista la credibilità di chi le ha proferite. Vorremmo anche sapere se il Cafc nel 2021 dopo aver presentato, per la procedura di screening, un progetto di adeguamento e potenziamento del famoso depuratore ed averlo , con comportamento irrituale, dopo ritirato a seguito della sua stessa dichiarazione di impossibilità a riscontrare per tempi brevi le osservazioni , i dubbi innumerevoli e le richieste di integrazioni sollevati dai consiglieri regionali dall’Asufc, dalla Direzione Biodiversità, dall’Arpa FVG, ha ripresentato poi entro l’anno 2021 ( come dichiarato e promesso alla Regione) un nuovo progetto completo che comprendesse tutte le informazioni e le calcolazioni dovute per i soggetti sopra richiamati. A tale proposito si fa presente che questo Osservatorio si farà parte diligente per richiedere all’ufficio Servizio Risorse idriche e all’ufficio VIA regionale, lumi in merito per potere poi partecipare alla nuova procedura di screening ineludibile per lo sviluppo e la realizzazione di ogni nuovo progetto. Come più volte ripetuto negli anni, siamo sicuri che anche per la stagione 2023 l’impianto di depurazione non sarà rispettoso di quanto previsto dall’autorizzazione allo scarico del febbraio 2017 né tanto meno di quanto previsto dal Piano regionale di Tutela delle Acque del 2018 né conforme ai dettami del testo Unico del 2006, e quindi doverosamente da inserirsi in Procedura di Infrazione Comunitaria. Insomma vorremmo sapere se la dichiarazione del signor Bosello ha provocato un sussulto e se quanto egli ha detto ha dei contorni di veridicità. Oppure dovremo (non lo faremo mai) rassegnarci all’oblio su questo impianto se alcuno sarà interessato a verificarne con una ispezione ATP – accertamento tecnico preventivo, o una indagine approfondita lo stato di fatto e di funzionamento, la reale potenzialità ed efficienza in contraddittorio con il gestore: dando poi seguito, ognuno in funzione del proprio ruolo e responsabilità, alle procedure previste di controllo e sorveglianza tante volte sollecitate. Noi come Osservatorio Civico non molleremo, anzi alzeremo il tiro fino ad una soluzione trasparente ed onesta nell’interesse della salute dei cittadini e dell’ambiente. Avevamo in precedenza richiesto il commissariamento della gestione e qui riconfermiamo tale richiesta stante anche le ombre che si allungano sugli altri impianti ( Udine,, San Daniele del Friuli, San Giorgio di Nogaro, Latisana ed altri) cui il consigliere Cristian Sergo ha posto gravi pregiudizi a seguito dall’esame di documentazione prodotto dal gestore stesso in sede di rinnovo autorizzativi. Ed infine una domanda con un grande punto interrogativo, conclude l’Osservatorio: com’è possibile che il Consiglio Regionale abbia bocciato una mozione del Movimento 5 Stelle volta ad introdurre procedure di autorizzazione e di controllo omogenee e comparabili per tutti gli impianti di depurazione regionali ?