Patto per l’Autonomia – Civica Fvg: Massolino e Liguori interrogano rinnovo contratti a termine ASUGI
Dopo l’impegno di mesi fa dell’assessore Riccardi a ri-confermare 43 operatrici e operatori sociosanitari con i contratti scaduti o in scadenza tra luglio e dicembre 2023, ancora non si sono avute notizie in merito. I Sindacati hanno predisposto il rinvio di 30 giorni dello stato di agitazione, per permettere ad ASUGI di inoltrare le richieste di proroga e di sostituzione turn over. Le consigliere Giulia Massolino e Simona Liguori del Gruppo consiliare del Patto per l’Autonomia – Civica Fvg hanno presentato un’interrogazione alla Giunta perché l’Assessore esponga in Commissione le intenzioni in merito ai rinnovi.
Infatti, a seguito dello stato di agitazione convocato da Cgil, Cisl e Fials con la richiesta al prefetto di attivare nuovamente il tavolo di conciliazione a causa del mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza e dopo l’incontro del 29 giugno e l’intervento della Regione che ha autorizzato il superamento del tetto di spesa per il personale, i 69 contratti sono stati rinnovati, ma Asugi non avrebbe chiesto l’autorizzazione per il rinnovo del restante personale. Scadeva a fine agosto, rimandato ieri a fine mese, il tempo dato dai Sindacati nel rimandare lo stato di agitazione, ma ancora non ci sono notizie.
I Sindacati calcolano che, fino a fine dicembre, si troveranno con il contratto scaduto o in scadenza 43 dipendenti a tempo determinato: medici, infermieri, fisioterapisti, tecnici di radiologia, logopedisti, portieri, autisti e amministrativi, il cui apporto è considerato fondamentale dalle sigle per garantire i livelli essenziali di assistenza. Il tutto con la preoccupazione dell’eventuale passaggio alla Cooperativa, con un conseguente peggioramento delle condizioni contrattuali.
«È inaccettabile che le operatrici e gli operatori stiano lavorando con la preoccupazione di rimanere a casa tra pochi giorni senza ricevere risposte dall’Amministrazione regionale; – afferma la consigliera Massolino – sappiamo quanto ogni figura sia importante per la tenuta del sistema pubblico, ed è necessario il rispetto delle loro professionalità. Inutile piangere sull’emorragia di professionisti dal pubblico al privato se poi non si dimostra rispetto per il loro lavoro con adeguate condizioni contrattuali».