Patto per l’Autonomia deposita una mozione nella Giornata internazionale delle persone anziane: «Meno grandi strutture e più residenzialità diffusa per gli anziani»
«In occasione della Giornata internazionale delle persone anziane abbiamo ritenuto opportuno porre un argomento importante all’attenzione della Giunta e del Consiglio regionale, ovvero quello di un cambio di direzione nel settore della residenzialità per anziani», spiegano i consiglieri del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli a margine del deposito di una mozione con cui si invita l’esecutivo a orientare il sostegno della Regione verso un nuovo modello di strutture di accoglienza per persone anziane, meno basato su grandi strutture e più orientato a sostenere piccole realtà diffuse sul territorio. «In regione si sono sperimentati diversi modelli di coabitazione per anziani realizzati in varie località del territorio che hanno dimostrato come sia possibile trovare risposte valide e innovative per la residenzialità delle persone anziane, al di fuori delle grandi strutture, soprattutto private, che negli ultimi anni sono cresciute in modo significativo – proseguono i consiglieri del Patto per l’Autonomia –. I risultati in termini economici e di qualità della vita (non solo degli anziani, ma anche delle loro famiglie) sono stati sicuramente molto positivi e quindi è giusto che la politica regionale si attivi per promuovere un modello di “residenzialità diffusa” per le persone anziane che necessitano di un sostegno, basato su abitazioni e/o strutture di dimensioni ridotte, accantonando l’idea che l’accompagnamento della non autosufficienza passi soprattutto attraverso l’istituzionalizzazione. In questo contesto un ruolo importante potrebbe essere svolto dal sistema delle Ater, con cui la Regione potrebbe individuare, ad esempio, linee guida utili per la progettazione di nuovi alloggi attraverso la valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente, al fine di fornire risposte a queste nuove esigenze dei territori e delle comunità». «Una delle grandi sfide della nostra società, resa dalla crisi pandemica ancor più evidente e urgente da affrontare – concludono Moretuzzo e Bidoli –, è quella di trovare nuove risposte per la popolazione più anziana. Questo particolare momento socio-economico offre opportunità di cambiamento importanti: è necessario quindi che la politica si rimbocchi le maniche e trovi il modo per porre l’anziano al centro delle programmazioni che lo riguardano, ricordando che si tratta di un valore aggiunto della società e non un problema da gestire o, peggio ancora, un business da cui trarre profitto».