Regione: Shaurli, rapporti Stato-Fvg a zero “Altre Regioni ordinarie più avanti con trattative”
«Mentre altre Regioni del nord in queste ore trattano e reclamano con forza competenze e risorse, il Fvg è ancora fermo e si fa superare nell’esercizio dell’autonomia. Zaia ha già lanciato un ultimatum al Governo, Fedriga invece chiede ancora tempo». A dirlo è il segretario regionale del Pd Fvg, Cristiano Shaurli, oggi a Trieste nel corso di una conferenza stampa sui rapporti tra Stato e Regione Fvg, alla quale ha preso parte anche il consigliere regionale del Pd, Franco Iacop.
«La proroga al 15 marzo per la sottoscrizione dell’accordo finanziario con lo Stato – ha spiegato Shaurli – è già nel dl semplificazione, dove è stato inserito un emendamento del senatore Pittoni che prevede l’implementazione di un fondo generale governativo dal quale potrebbero essere attinti per il Fvg, non si sa come ne’ quando, pari a 71,8 milioni per il 2019 e 86 milioni per il 2020. Se ciò significa rinunciare ai ricorsi alla finanziaria che scadono a fine mese per Fedriga la Regione vale davvero poco: ottiene molto meno dei 120 milioni di sconto annui del precedente accordo ed oggi, mentre Zaia e Bonaccini si fanno sentire per un’autonomia che rischia di superare la nostra specialità, noi dimostriamo tutta la nostra mancanza di forza ed autorevolezza”.
Infatti, in merito alla possibilità che la Giunta Fedriga rinunci a ricorrere alla Corte Costituzionale, come anticipato dall’assessore alle Finanze Barbara Zilli in un’intervista, Shaurli ha osservato che «la Regione ha deciso di andare a trattare con lo Stato rinunciando a imbracciare l’arma di contrattazione dei ricorsi. Il termine entro cui doveva essere siglato il Patto è stato posticipato e in tal modo scade prima la possibilità di presentare ricorso. Si tratta dunque di atto grave non comunicato alle istituzioni né sappiamo se nemmeno discusso all’interno della propria maggioranza”.
Per Shaurli “siamo di fronte a una condotta del presidente Fedriga che risulta davvero incomprensibile, soprattutto se comparata all’attivismo di altre Regioni, come Veneto ed Emilia Romagna: oggi Zaia minaccia di fare ricorso allo Stato se non va avanti il percorso di autonomia, e Bonaccini è a convegno con il ministro Stefani. Speriamo che non pensi di vendere come risultati una dilazione che ci rende più deboli e poche ‘briciole’ che – ha concluso – non rappresentano nemmeno il 10% di ciò che serve per i danni alla nostra montagna”.