Sanità: in ASFO a Pordenone continua il teatro dell’assurdo
Ieri, 26 maggio 2025, l’azienda sanitaria locale di Pordenone pubblica la determina n.447, con cui affida, con gestione diretta senza gara o confronto tra più proposte, ad una società di Milano la valutazione dei criteri e modalità di “partnership pubblico privato”, elegante espressone per mascherare la privatizzazione del servizio sanitario pubblico. L’obiettivo è quello di sbarazzarsi dei servizi con costosissimi affidamenti pluriennali di reparti e ospedali, come ora il plesso di Spilimbergo, piuttosto che i pronto soccorso. Per la consulenza su come farlo, un esborso intanto 18.300 euro per quest’anno, fino ad arrivare a 170.000 nei prossimi. Cioè per privatizzare intanto affido ad un altro privato la gestione della modalità organizzative.
Cosa c’è di strano? Almeno tre cose.
Per quanto riguarda il merito, ci chiediamo come sia possibile che ASFO persegua ancora la strada delle privatizzazioni dopo il malcontento creato o le difficoltà riscontrate come per Radiologia.
Ma soprattutto come è possibile non disponga di professionalità interne per valutare tali tipologie di interventi? O non si ricorra all’agenzia sanitaria regionale, ARCS, che serve proprio anche a questo?
Di metodo: come è possibile che per valutare quale sarà il futuro del nostro diritto alla salute non si faccia nemmeno un concorso, una gara d’appalto ma ci sia un affidamento diretto? Chi assicura l’assenza di conflitto di interesse, la capacita e la qualità della società scelta? Da una prima verifica in rete parrebbe trattarsi di società con un solo dipendente ed un fatturato che nel 2023 non raggiunge la soglia massima di questo incarico. E non esistono altre realtà in FVG?
Infine, politicamente. Chiediamo ai Ciriani: han niente da dire su questo atto? È questo l’inizio del “nuovo corso di gestione della sanità regionale, con maggiore condivisione delle scelte”? Se è così prendiamone atto e diciamolo chiaramente ai cittadini e ai professionisti: la strada delle privatizzazioni sanitarie si è appena aperta e nel peggiore dei modi. In caso contrario i Ciriani, se veramente tengono al territorio, abbiamo il coraggio di farsi sentire ora e non magari tra alcuni mesi.
Emerge un quadro desolante: Azienda Sanitaria e Giunta FVG non solo vedono nella privatizzazione della sanità pubblica la strada per sbarazzarsi di reparti, muri e personale ma a causa della loro incapacità devono chiedere consulenze ad altri privati per farlo.
Siamo al teatro dell’assurdo se non fosse che lo spettacolino riguarda la nostra salute e si realizza con i nostri soldi.
Comitato Salute Pubblica Bene Comune di Pordenone