Sociale: Celotti (Pd), Dote famiglia discrimina e non attrae
“La ‘dote famiglia’ continua a discriminare le famiglie in base agli anni di residenza e a non tener conto delle differenze di reddito: è uno strumento che deve essere completamente rivisto. Questa è pessima propaganda elettorale, come le altre erogazioni di soldi fatte, decise o annunciate proprio in queste settimane, quando la giunta dovrebbe operare in ordinaria amministrazione”. Lo afferma la sindaca di Treppo Grande (Udine) e candidata Pd al Consiglio regionale Manuela Celotti, in merito alla notizia dell’aumento dei contributi destinati alle famiglie con figli, che premia i residenti in Friuli Venezia Giulia da oltre cinque anni, intesi a garantire ai minori l’opportunità di accedere a contesti educativi, ludici e ricreativi e a favorire il bilanciamento dei tempi di vita familiare.
“Se vogliamo diventare una regione attrattiva per le famiglie che vogliono trasferirsi qui – sottolinea la sindaca dem – questa è la strada sbagliata. Dato che il saldo demografico è un’assoluta priorità, bisogna allargare e potenziare di più queste misure, non legarle agli anni di residenza. Così favoriamo anche l’integrazione di bambini e bambine nel contesto sociale dando loro strumenti di formazione che vadano oltre l’apprendimento scolastico”.
“Oltre nei criteri di accesso, la Dote famiglia deve essere completamente rivista anche rispetto alla sua progressività perché – puntualizza Celotti – da zero a 30 mila euro di Isee l’importo dei contributi non cambia, come se le famiglie fossero tutte uguali, ma la ricaduta è invece molto diversa. Per cercare di appianare le differenze fra le famiglie di origine e per riequilibrare le disuguaglianze sociali è necessario sostenere con più forza chi ha di meno. La dote famiglia dovrebbe diventare progressiva – ribadisce la candidata dem – con contributi maggiorati per le famiglie con più basso Isee”.