Udine: macchinette compattatrici: opportunità o presa in giro?

La consigliera di quartiere Ester Soramel si è resa conto che la raccolta dei rifiuti, macchinette compattatrici comprese, sta andando nel verso contrario ai reali interessi economici dei cittadini.
Peccato però che quando chiesi l’intervento dei consiglieri di quartiere, Soramel compresa, prevedendo e cercando di prevenire quanto poi è puntualmente accaduto con il porta a porta, lei e tutti gli altri abbiano fatto orecchie da mercante. Se avessero ascoltato quando chiedevo di informare la popolazione per tempo, convocando incontri pubblici – cosa tra le loro prerogative – forse le cose sarebbero potute andare in modo diverso.
Già nel 2015 mi ero attivata per proporre alla allora maggioranza di Centrosinistra, con mozioni e ordini del giorno, molte e significative idee per diminuire le tariffe Net. Proposte, le mie, che andavano proprio nella direzione di premiare l’utente che correttamente conferiva il materiale e meglio differenziava, anche con riconoscimenti economici. Tutto venne bocciato senza appello; anzi, si arrivò addirittura a unire a una mozione altre con oggetti diversi e anche firmate da soggetti diversi, per poter votare un’unica volta, con il consueto disprezzo per il lavoro altrui. Restando sulla mia proposta di macchinette compattatrici, per evidenziare la differenza fra questa, realmente premiale per i cittadini, e quanto messo in atto dall’amministrazione, riporto il dispositivo deliberativo della stessa, integralmente: “impegnare la Net a percorsi di riduzione delle tariffe a privati ed attività economiche, percorsi che prevedano l’adozione anche di macchinette del tipo compattatore a diretto rilascio del corrispettivo in denaro all’utente all’atto del conferimento, in base a parametri di equità del corrispettivo, valutato secondo il valore effettivo della merce conferita decurtato dalle spese di avviamento, ammortamento e manutenzione dell’apparecchiatura, senza intermediari e/o concessionari di sorta, in modo che il guadagno dall’operazione “virtuosa” rimanga effettivamente nelle tasche degli utenti”.  Ovviamente a patto che il compattatore fosse inserito in un contesto protetto, altrimenti poteva essere fornito un buono equivalente al denaro, da utilizzare in vari modi, magari anche per abbattere la bolletta Net. Proposta che, con l’attuale amministrazione, è stata ripresa dal consigliere Domenico Liano, che chiedeva per gli utenti dei compattatori un “adeguato corrispettivo” e votata favorevolmente anche dal centrosinistra, ora all’opposizione, lo stesso che a suo tempo votò convintamente contro. Ora la frittata è fatta! Per “guadagnare” un euro su una spesa di trenta, i cittadini ne stan spendendo altri tre. Bravi!

Claudia Gallanda
già consigliere comunale di Udine,
mandato 2013-2018