Acciaieria: Si incrina il muro del silenzio sulla richiesta Danieli di avere i nomi dei firmatari della petizione. Meglio tardi che mai

Siamo soddisfatti se il nostro richiamo alla politica sul dossieraggio Danieli ha contribuito a svegliare gli animi dal torpore natalizio facendo rendere conto che la vicenda della richiesta della azienda di avere i nomi dei cittadini firmatari della petizione contro l’acciaieria nasconde una abominevole arroganza che va ben al di là della vicenda stessa. Il problema dell’acciaieria diventa marginale e certamente la lettura dell’istanza presentata dallo studio legale Paviotti per conto dell’azienda di Buttrio sarà esaustiva, dato che dalle prime indiscrezioni,  smentirà almeno in parte ma pesantemente quanto affermato nell’ultimo comunicato Danieli sulla reale natura della richiesta. L’intenzione di adire via legali (con tanto di richiesta risarcitoria) c’è e non si tratta solo di atto finalizzato “al solo fine di avere un quadro informativo completo dal punto di vista amministrativo finalizzato anche a dare ai propri azionisti motivazioni e informazioni complete rispetto alla decisione di indirizzare l’investimento su un altro territorio”. Alla notizia pubblicata anche da FriuliSera assieme al Gazzettino e al TgrRai il 4 gennaio scorso è seguito un assordante silenzio della politica regionale, sia di maggioranza che di opposizione, silenzio che si è rotto solo ieri e oggi con le prese di posizione che riportiamo in sequenza in calce, note dei partiti d’opposizione, mentre dalla maggioranza al momento vuoto assoluto. Troppi comunque 5 giorni, la sensazione è che si sia stati troppo “cauti” timorosi, sotàn, per dirla in friulano. Ma comunque meglio tardi che mai.

La Danieli ci prova a fare il suo dossieraggio, ma sconcerta di più il silenzio della politica. Tutti dei Don Abbondio?

 

Ecco in ordine di tempo decrescente le posizioni  ora espresse dai partiti (M5s non pervenuto)

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