Donne dell’Anpi contro l’Odg in consiglio comunale di Udine sulla “natalità”: lede libertà di scelta e autodeterminazione della donna
Il Coordinamento Donne dell’Anpi di Udine esprime il proprio sdegno e la propria contrarietà rispetto all’approvazione dell’Ordine del Giorno presentato da due consiglieri di Forza Italia, Giovanni Govetto ed Enrico Berti. Ancora una volta ad essere colpite sono state le donne e le loro libertà di scelta e di autodeterminazione. Ancora una volta il corpo delle donne diventa strumento sul quale scrivere proposte di legge, normative, concessioni e divieti. Ancora una volta si decide senza di loro.
Ricordiamo innanzitutto che l’aborto in Italia è regolato dalla Legge 194 approvata, a tutela delle donne, nel 1978. Qualunque sia il pensiero di ognuno, il Coordinamento Donne dell’Anpi di Udine intende ribadire che una donna è libera di scegliere cosa fare del suo corpo, una frase che non deve essere semplicemente uno slogan, ma che deve diventare una realtà di fatto.
Il problema della denatalità non si risolve con il finanziamento alle Associazioni che si occupano di sostegno e aiuto alla vita, ma con politiche che sostengano le donne perché le trasformazioni che caratterizzano oggi la nostra società, particolarmente nella composizione delle famiglie, nel mercato del lavoro, nella politica dell’occupazione, nelle politiche di welfare, presentano delle criticità che pesano in modo diverso sugli uomini e sulle donne.
Il problema della denatalità si può risolvere anche con la diffusione di una cultura che educhi alla sessualità e all’affettività improntata alla conoscenza del proprio corpo, degli anticoncezionali e alla libertà di autodeterminazione delle donne.
Il problema della natalità si può risolvere finanziando i consultori e con il sostegno alle famiglie di tutte le tipologie: monogenitoriali, straniere, coppie di fatto, unioni civili.
Il Coordinamento Donne dell’Anpi di Udine auspica che al costituendo “Tavolo sulla natalità volto a monitorare e diffondere i dati sulla natalità in riferimento al Comune di Udine e alla ex provincia di Udine al fine di contrastare il preoccupante problema sociale del calo demografico” possano partecipare, in un’ottica di inclusione, tutti i rappresentanti dei vari tipi di famiglie al fine di un dialogo costruttivo e pluralistico nel rispetto dei diritti della nostra Costituzione Italiana.
Le donne dell’Anpi dichiarano inoltre di farsi garanti che i diritti di tutte le associazioni vengano osservati senza discriminazioni e i/le rappresentanti delle diverse realtà genitoriali siedano al tavolo, e pertanto interverranno ogni qualvolta ravviseranno il mancato rispetto di tali condizioni.