Festival Vicino/Lontano, dal primo al 4 luglio 200 voci a Udine sul tema “distanze”
Nel segno delle “distanze”, filo conduttore della 17esima edizione, torna il festival Vicino/lontano 2021, in programma a Udine da giovedì 1° a domenica 4 luglio, in presenza, nella sua 17^ edizione. Oltre 70 gli appuntamenti in programma – tra confronti, incontri, concerti, mostre e proiezioni – che coinvolgeranno 200 ospiti dal mondo delle scienze, della letteratura, dell’arte, dello spettacolo e dell’informazione, fra gli altri Luciano Floridi, Lucio Caracciolo, Carlo Ginzburg, Maurizio Ferraris, Marcello Fois, Marino Niola, Maurizio Scarpari, Barbara Spinelli, Zerocalcare, Francesca Mannocchi, Moni Ovadia, Claudia Lodesani, Alessio Romenzi, Annalisa Camilli, Elena Esposito, Cecilia Robustelli, Valerio Cataldi, Marina Lalović, Fabrizio Barca, Matteo Zuppi, Donatella Di Cesare, Innocenzo Cipolletta, Alberto Mingardi, Cosimo Miorelli, Barbara Schiavulli, Ernesto Caffo, Zehra Doğan, Alessio Lasta, Marino Sinibaldi. Sarà anche quest’anno il Premio Terzani – con un evento di grande impatto spettacolare – a chiudere il festival: domenica 4, alle 21, attesissimo protagonista della serata per la consegna del Premio, nella scenografica cornice del piazzale del Castello di Udine, lo scrittore, poeta e attivista ambientale islandese Andri Snær Magnason, autore de Il tempo e l’acqua (Iperborea, traduzione di Silvia Cosimini). Il vincitore sarà premiato da Angela Terzani Staude, presidente di Giuria del Premio, e intervistato da Marino Sinibaldi. Seguirà l’esecuzione dello Stabat Mater del compositore Valter Sivilotti, una riscrittura della preghiera medievale attribuita a Jacopone da Todi per la voce recitante d’eccezione di Moni Ovadia, che intreccerà le parole con la musica, dando spazio alla prosa poetica di Erri De Luca e alle parole struggenti di Pier Paolo Pasolini, oltre che al racconto, lucido e suggestivo insieme, di Andri Snær Magnason. In scena, diretti dal maestro Sivilotti, il gruppo vocale femminile ArteVoce Ensemble, l’Accademia Giovanile del Coro FVG e i solisti dell’Accademia Musicale Naonis, soprano solista Franca Drioli. Il Festival Vicino/lontano 2021, con la supervisione scientifica dell’antropologo Nicola Gasbarro, è curato da Paola Colombo e Franca Rigoni ed è organizzato con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune di Udine e della Fondazione Friuli, con il supporto di Coop Alleanza 3.0, Amga Energia & Servizi, CiviBank, Ilcam, Prontoauto, Farmacia Antonio Colutta e Confartigianato, e con il patrocinio di Confcommercio. Tutti gli appuntamenti del festival sono gratuiti, con prenotazione sul sito vicinolontano.it, ma sarà sempre possibile, nei limiti di capienza delle sedi, registrarsi “last minute” in loco.
Fra le proposte clou del festival, che avrà la sua anteprima mercoledì 30 giugno con la serata speciale per i 50 anni di attività di Medici Senza Frontiere, spicca il progetto editoriale “Una voce per Sepideh”, promosso da Vicino/lontano con l’associazione “Librerie in Comune” di Udine: proprio giovedì primo luglio uscirà per i tipi di Gaspari Editore la traduzione italiana dei Diari dal carcere di Sepideh Gholian, giovane reporter e attivista iraniana arrestata nell’autunno 2018, mentre seguiva in veste di giornalista lo sciopero dei lavoratori di una raffineria di zucchero. Il progetto ha ottenuto il patrocinio di Amnesty International Italia, sarà presentato il primo luglio alle 19, nella Loggia del Lionello con l’intervento di Emanuele Russo, presidente di Amnesty International Italia, Giuliana Borsatti, giornalista esperta di Iran e Fabrizio Foschini, traduttore dei Diari. Condurrà l’incontro il direttore dell’Ansa Fvg Francesco De Filippo. Darà voce alla struggente testimonianza di Sepideh l’attrice Aida Talliente, accompagnata dal musicista di origine iraniana Mehdi Limoochi.
Domenica 4 luglio chiuderà il programma del festival nella chiesa di San Francesco, nel segno dell’ottimismo, la conferenza-spettacolo “Ri/partire. L’Italia dopo la pandemia” (ore 18) del sociologo all’Università di Padova Stefano Allievi, realizzata in sinergia con Fabrica: l’occasione per ripensarsi: a cominciare da una diversa idea del ripartire, inteso come ricominciare, iniziare di nuovo, ma anche fare le parti, suddividere, in maniera diversa da come si è fatto fino ad oggi. Un excursus di teatro civile appassionato, intrecciato con immagini e video preparate allo scopo da un gruppo di videoartisti e creativi. Nel corso dell’evento saranno proposte alcune vie d’uscita dalla crisi economico-sociale post covid-19, basate sulla costruzione di un nuovo patto sociale. E sabato 3 luglio, alle 18.30 alla Libreria Tarantola di Udine, Stefano Allievi presenterà il suo ultimo libro, il saggio “Torneremo a percorrere le strade del mondo”, edito UTET, dedicato ai processi di mobilità: in dialogo con la giornalista Anna Dazzan, Allievi ricorderà che «il territorio di riferimento, non solo in senso fisico-geografico, non è più necessariamente quello in cui nasciamo: è dove decidiamo di mettere radici. Salvo la possibilità di toglierle da lì, se lo vogliamo. E trasformarci. Anche radicalmente». Movimenti, mescolanze, avvicinamenti tra le persone sono la norma nella vita dell’uomo. Da quando ha assunto la postura eretta, nulla l’ha fermato dall’errare e cercare ovunque un proprio luogo, facendo della sua storia una storia di migrazioni. La pandemia covid-19 ha imposto una brusca frenata ai processi di mobilità acceleratisi negli ultimi decenni, mettendo in questione anche la natura più profonda dell’uomo, il suo essere sociale; imponendo nuove forme di convivenza basate sulla distanza e la separatezza, ha eliminato un aspetto fondamentale dell’incontro con l’altro: il contatto. Stefano Allievi, esperto di fenomeni migratori e “umanità in movimento”, convinto che futuri possibili siano ancora tutti da disegnare, ci rassicura: presto Torneremo a percorrere le strade del mondo. Oltre a sottolineare il forte legame tra disuguaglianze e mobilità, Allievi propone soluzioni concrete per ripensare il significato di confine, controllare le frontiere, gestire i flussi, consentire una mobilità sostenibile sia per i luoghi di partenza che per quelli di arrivo.
Allievi svolge un’intensa attività di divulgazione, attraverso conferenze-spettacolo tratte dai suoi testi. Fra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo Il burkini come metafora. Conflitti simbolici sull’islam in Europa (2017), Conversioni: verso un nuovo modo di credere? (2017), Immigrazione. Cambiare tutto (2018), 5 cose che tutti dovremmo sapere sull’immigrazione (2018) e La spirale del sottosviluppo. Perché (così) l’Italia non ha futuro (2020). Il suo sito è www.stefanoallievi.it