I sindacati della sanità del pordenonese scrivono ad Asfo e Prefetto e dichiarano lo stato di agitazione 

Cgil Fp, Cisl Fp, Fsi Usae, Uil Fpl, Nursind e le Rsu di Asfo hanno proclamato lo stato di agitazione del personale del comparto sanità e scritto una lettera al Prefetto e alla direzione di Asfo per chiedere un incontro di conciliazione e raffreddamento. Nello specifico, le istanze delle forze sociali riguardano anche «il riconoscimento della maggiorazione di turno per ciascuna giornata lavorata senza alcun vincolo e il ripristino della maggiorazione del turno notturno e festivo. In caso di mancato accordo – avvertono – ci riserviamo ulteriori iniziative».

Nella missiva le organizzazioni sindacali mettono in luce «le gravi e importanti problematiche lavorative e organizzative del personale. Se siamo giunti a questo punto, ovvero a trasmettere una lettera, è perché ci vediamo costretti a farlo. Abbiamo percorso tutte le vie istituzionali, di dialogo e incontro con i vertici aziendali, ma senza raggiungere un accordo». I sindacati hanno ricordato che la Regione finanzia le risorse aggiuntive regionali (Rar) per il personale del comparto sanità, con un accordo sindacale tra assessore alla salute e forze sociali per incentivare il personale delle aziende sanitarie con progettualità per obiettivi regionali e, da quasi venti anni, per riconoscere una maggiorazione dell’indennità di turno per ciascuna giornata lavorata, con pagamento dal secondo mese dall’espletamento del turno.

Le tariffe spiegano i sindacati  sono le seguenti:

TIPOLOGIA Unità di Misura € valore
lavoratore turnista (su 2 o 3 turni) che lavora di domenica o festivo infrasettimanale per più di 4 ore Turno 5,42
lavoratore turnista (su 2 o 3 turni) che lavora di domenica o festivo infrasettimanale da 2 a 4 ore Turno 2,71
lavoratore che lavora di notte, intendendosi dalle ore 22 alle ore 6 Ora 1,21
lavoratore operante su due turni Turno 1,00
lavoratore operante su tre turni Turno 4,49

 

«Nelle more della sottoscrizione dell’accordo Rar, che tendenzialmente avviene con l’inizio dell’estate, la Regione e noi, lo scorso 7 marzo, abbiamo siglato l’intesa regionale in merito alle risorse aggiuntive per l’anno 2022, “accordo stralcio”, nella quale si stabilisce che i due filoni principali di interesse regionale, che comportano risultati concreti a beneficio del sistema cui correlare le risorse aggiuntive regionali, consistono nella “Complessità assistenziale e continuità dei servizi” e “Personale a disposizione dei corsi di laurea area sanitaria” – hanno sottolineato –. A tale riguardo l’intesa conferma la necessità di promuovere progettualità a sostegno del disagio derivante dal lavoro articolato sui turni, per valorizzare il personale che partecipa a vario titolo all’attività assistenziale e continuità dei servizi dell’azienda, attraverso la copertura delle 12 e delle 24 ore, dando la possibilità di attingere, per il pagamento delle suddette, al fondo della premialità fasce (art 80 CCNL del 21/05/2018)».

Il 14 e poi il 22 marzo, Asfo ha convocato sindacati e Rsu proponendo un accordo stralcio che prevede:

  • 950 euro da destinare al personale in servizio nelle strutture operanti sulle 24 ore che effettua almeno n. 180 turni;
  • 4,49 euro per ogni turno, da destinare al personale in servizio nelle strutture operanti sulle 24 ore che effettua almeno n. 50 turni e fino a n. 179. L’incentivo riconducibile a tale fattispecie non potrà superare l’importo di € 700,00;
  • 1 euro per ogni turno da destinare al personale in servizio nelle strutture operanti sulle 12 ore che effettua almeno 100 turni.
  • «La proposta aziendale prevede la liquidazione dei compensi spettanti per il progetto con cadenza trimestrale a fronte di attestazione da parte dei responsabili di progetto, rimuovendo la maggiorazione del turno notturno e festivo – hanno spiegato i sindacati -.  La proposta, oltre a cancellare la maggiorazione della notte e del festivo, impone un tetto da raggiungere per avere il riconoscimento della maggiorazione, da un minino di due mesi e mezzo a un massimo di nove mesi di lavoro per il personale operante sulle 24 ore, e 5 mesi di lavoro per il personale operante sulle 12 ore.  Questa proposta esclude dall’incentivazione il personale turnista part time e inoltre non considera eventuali eventi quali ad esempio malattia: si pensi al personale che deve sospendere l’attività lavorativa per sottoporsi a chemioterapia o infortuni oppure congedi per maternità».
Altri elementi di riflessione, proposti dai sindacati, «sono i sacrifici e le condizioni in cui hanno lavorato durante la pandemia i dipendenti aziendali, di cui ampiamente ci siamo confrontati in questi anni sul tavolo prefettizio. Considerato che non si è giunti a un accordo, l’amministrazione in maniera unilaterale ha sospeso le maggiorazioni con la mensilità di marzo, procurando una perdita media per un turnista di 140 euro lordi mensili. Preme evidenziare che il primo incontro è avvenuto il 14 marzo e le buste paga vengono chiuse con il 10 del mese. Infine le altre aziende sanitarie regionali hanno sottoscritto insieme alle organizzazioni sindacali l’accordo di prosecuzione delle maggiorazioni di turno, riconoscendo l’incentivazione in base alla presenza giornaliera senza porre vincoli di turno da raggiungere e con la maggiorazione della notte e del festivo con il pagamento dopo due mesi dal turno effettuato».