Sanità Fvg. Zalukar: piano di emergenza Pordenone non rispetterebbe gli standard

Lunedì scorso a Pordenone è stato presentato il piano di riorganizzazione dell’emergenza territoriale del Friuli Occidentale. Con grande enfasi è stato annunciato che l’automedica di Pordenone lavorerà anche di notte e che le autoambulanze avranno equipaggi di tre operatori al posto di due. Ma non si vergognano? Non si vergognano di proclamare come grande innovazioni cose ovvie e che avrebbero già dovuto essere in funzione da anni? Ad affermarlo è il Consigliere Regionale del Gruppo Misto Walter Zalukar che aggiunge: “L’unica automedica dell’intera provincia di Pordenone smonta dal servizio alle 8 di sera per riprendere il mattino dopo, quasi che di notte incidenti e infarti siano degli optional. E ora si accendono le luci della ribalta per annunciare che anche di notte ci sarà l’automedica! Ma sarà comunque l’unica disponibile per un’intera provincia di oltre 300mila abitanti, eppure le indicazioni statali, il DM 70/2015, prevedono un mezzo di soccorso avanzato ogni 60.000 abitanti con la copertura di un territorio non superiore a 350 Kmq. E sembra che non ci sia neppure un po’ di imbarazzo ad ammettere che ancora oggi gli equipaggi delle autoambulanze sono formati da due operatori e non tre, come sarebbe invece necessario a tutela del malato e degli stessi operatori e come peraltro prescritto dalla normativa regionale (DGR 2039/2015). E si ha il coraggio di proclamare come grande innovazione l’intenzione di rispettare la legge e la sicurezza del lavoro. Ma fino ad oggi dov’erano? Un anno fa, era il 23 luglio 2020, sollevai il problema di questo standard violato in 3° Commissione consigliare, ma lo stesso direttore dell’Azienda pordenonese assicurò i consiglieri regionali che “lo garantiamo pressoché dappertutto”; ed ora si apprende dalle sue stesse parole che non era così. Infine ci viene annunciato che saranno esternalizzate le autoambulanze di soccorso di stanza a Maniago e Sacile. Nonostante la stessa norma regionale (DGR 2039/2015) prescriva che “il personale sanitario che compone gli equipaggi di soccorso territoriale è dipendente del Servizio Sanitario regionale” e ciò “per assicurare elevati standard professionali.” Forse, conclude Zalukar , gli standard professionali anche in un campo così delicato sono diventati un optional?”