20 Days in Mariupol: il documentario che ha smascherato la disinformazione russa giovedì a Cinemazero

All’indomani della tragica morte di Alexei Navalny, il principale oppositore di Putin, Cinemazero riaccende i riflettori sulla guerra in Ucraina, con il documentario pluripremiato
“20 Days in Mariupol”, miglior documentario alla 77esima edizione dei British Academy Film Awards e candidato agli Oscar, giovedì
22 febbraio alle 20:45. Il film viene proiettato in occasione del triste anniversario dell’invasione dell’Ucraina, nell’ambito di Aspettando Pordenone Docs Fest. Con il suo lavoro, il giornalista e regista ucraino Mstyslav Chernov ha contribuito a smentire la disinformazione russa, raccontando dall’interno i venti giorni trascorsi, con alcuni colleghi, nella città assediata.

Entrati nella città portuale di Mariupol alla vigilia dell’invasione, sono gli unici reporter a rimanere durante l’assedio, mentre cadono le bombe, gli abitanti fuggono e l’accesso a elettricità, cibo e acqua è interrotto.

I reporter lottano per raccontare le atrocità della guerra, finché circondati dai soldati russi si rifugiano in un ospedale, in trappola. Le loro immagini, diffuse dai media mondiali, documentano morte e distruzione.

Dopo aver lavorato per quasi dieci anni per The Associated Press, raccontando i principali conflitti internazionali, questioni sociali di grande attualità e le crisi ambientali in Europa, Asia e Medio Orienta, Mstyslav Chernov si è concentrato sulla guerra Russia – Ucraina, per cui ha ricevuto
il Premio Pulitzer. “20 Days in Mariupol” è il suo primo lungometraggio. Il film restituisce un ritratto straziante dei civili coinvolti nell’assedio, ma è anche una drammatica testimonianza di cosa voglia dire raccontare una zona di conflitto e come questo possa avere un impatto sull’opinione pubblica internazionale.

Di fronte a tanto dolore, l’autore si chiede se filmare ancora possa fare qualche differenza, ma sono gli stessi cittadini di Mariupol a implorarlo di continuare, perché il mondo sia testimone.