UniTS: Nuovi modi di fare formazione: presentati due master ed un corso di aggiornamento professionale

Due master ed un corso di aggiornamento professionale. Il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste stamattina ha presentato, in una conferenza stampa al Caffè Teatro Verdi, tre specifici percorsi dedicati a nuovi modi di fare formazione: il master di I livello “Archivi fotografici: digitalizzazione, catalogazione, valorizzazione” alla sua prima edizione, quello di II livello “Insegnare in ospedale e istruzione domiciliare: competenze, metodologie e strategie” ed infine il corso di aggiornamento “Health humanities: cultura umanistica per le scienze della salute e le pratiche della cura”, nato da un ciclo di seminari che hanno avuto molta partecipazione.

“Dopo l’esperienza della pandemia le nostre strategie sono state riviste – ha spiegato Elisabetta Vezzosi, direttrice del Dipartimento di Studi Umanistici – perchè abbiamo capito che c’è bisogno di una forte multidisciplinarietà”. Se il master relativo agli Archivi fotografici rientra nell’ambito più ampio dei beni culturali, intesi come patrimonio che appartiene a tutta la comunità, “il corso sulle Health humanities – ha continuato Vezzosi – vuole riposizionare le cure domiciliari ed in ospedale allargandone le competenze”. Le modalità di cura oggi comprendono molte discipline, incluso il settore che si occupa di comunicare la scienza. “I seminari dell’anno scorso hanno avuto un successo che ci ha colpito – conclude la direttrice DiSU -. Al primo incontro c’erano 300 persone ed abbiamo dovuto escluderne altre perchè la piattaforma online non consentiva di fare di più. A questo punto abbiamo pensato a creare un corso d’aggiornamento professionale ad hoc”. Si può accedere al corso col diploma ed il numero massimo dei partecipanti è fissato in 30: l’obbligo di frequenza è di 70% delle ore previste, con una prova finale da sostenere.
https://apps.units.it/Sitedirectory/InformazioniSpecificheCdS/Default.aspx?cdsid=10631&ordinamento=2021&sede=1&int=web&lingua=15

“L’idea di benessere complessivo della persone è alla base dei nostri percorsi – ha detto la prof.ssa Sergia Adamo –: la patologia non è un’etichetta sul paziente ma va ricondotta alla storia personale. Per fare ciò serve una visione più ampia che comprenda sì la medicina basata sull’evidenza ma anche quella narrativa”. In quest’ottica il master di II livello sulla Scuola in ospedale e istruzione domiciliare, coordinato dalla docente Gisella Paoletti, va incontro ad uno “spazio interdisciplinare che, nel resto del mondo – ha affermato la coordinatrice -, ha preso piede da appena 10/15 anni: le competenze che si sviluppano sono d’interesse per ogni tipo di insegnante, non solo per chi dovrà poi confrontarsi in contesti sanitari e socio-assistenziali”. Se l’anno passato gli studenti appartenevano solo alla nostra regione, quest’anno l’interesse s’è allargato anche ad altre, “visto e considerato che i contenuti che tocchiamo non vengono trattati altrove”. Al master, di durata annuale, si accede con lauree del vecchio ordinamento e magistrali: il numero massimo previsto è di 25 persone con un obbligo di frequenza all’80% delle ore totali. Il master, che prevede una tesi finale, è organizzato col sostegno di molte scuole di Pordenone, Trieste, Udine e non solo, oltre al supporto di Regione Friuli Venezia Giulia, Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale, Azienda Sanitaria Friuli Occidentale e del Burlo Garofalo di Trieste.
https://apps.units.it/Sitedirectory/InformazioniSpecificheCdS/Default.aspx?dsid=10613&ordinamento=2020&sede=1&int=web&lingua=15

Il master di I livello in “Archivi fotografici: digitalizzazione, catalogazione, valorizzazione” è invece coordinato dal prof. Massimo Degrassi: “L’idea originaria è del docente Stefano Perulli che ha pensato ad un percorso molto vario – ha detto -. Abbiamo un punto di vista sia storico-critico che giuridico, con laboratori ed un tirocinio finale per fare pratica”. Il master è attivato con il sostegno della Soprintendenza archivistica del Friuli Venezia Giulia, l’ Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione (ERPAC) ed il Centro di ricerca e archiviazione della fotografia (CRAF). Sono previsti moduli didattici che danno l’idea dello sviluppo dell’arte fotografica nei decenni: si parlerà di tecnica e teoria, diritti fotografici, catalogazione e di diversi generi di fotografia esistenti. Il percorso ha durata annuale con obbligo di frequenza pari al 70% delle ore totali: lauree e titoli vari saranno valutati durante il colloquio di ammissione. Il numero massimo dei partecipanti è 50, a cui si aggiungono cinque uditori: per i primi la quota di partecipazione è di 2.056 euro (anche in due rate), mentre i secondi pagheranno solo un quarto della cifra ed avranno diritto ad un semplice attestato di partecipazione. https://apps.units.it/Sitedirectory/InformazioniSpecificheCdS/Default.aspx?dsid=10630&ordinamento=2021&sede=1&int=web&lingua=15

LM