Vaccini e il Friuli Venezia Giulia

Come testimoniato da un prezioso articolo pubblicato da FriuliSera, la nostra piccola regione, al momento, risulta essere il territorio più colpito dalla pandemia.
Non è certamente il caso ora di aprire una discussione sui perché di una tale situazione, vuoi per il doveroso rispetto soprattutto di chi è colpito dalla malattia e di chi sta duramente lavorando per alleviare sofferenze e lutti, vuoi, ancora, perché una politica vicina ai cittadini prima pensa a questi e poi, quando sarà il momento, affronterà, speriamo, le tante incongruenze, facilità, improvvisazioni, con cui i responsabili regionali hanno affrontato questo gravoso periodo.
Un tema questo che non potrà limitarsi ai responsabili eletti, ma che dovrà riguardare anche i tanti vertici sanitari, che hanno palesemente mostrato indubbie difficoltà operative e gestionali, se non discutibile impreparazione.
Ora è comunque il tempo delle vaccinazioni. E al netto dei problemi sorti con uno di questo vaccini temporaneamente disponibili, si tratta di capire come si stia procedendo qui da noi, al la’ dei comunicati ufficiali della Giunta regionale o degli appostamenti televisivi del nostro assessore competente.
Non che ci aiuti molto il livello nazionale, poiché pare che le circolari ministeriali siano oggetto di continue discussioni interpretative nei luoghi deputati alla gestione della campagna vaccinale, al punto che nei meandri del significato delle parole si determinano poi scelte operative che impattano duramente con la scelta delle fasce d’età, presupposto operativo del piano vaccinale nazionale, dopo i sanitari. Non solo questo, però, dopo riunioni da Devoto-Oli poi arrivano i responsabili politici regionali
che devono soddisfare tantissime e “comprensibili” richieste dei vari settori di portatori di interessi e funzioni.
Ci auguriamo una svolta, al più presto, nulla di più: un po’ di sobrietà e il rispetto, al
netto delle interpretazioni, del piano nazionale di vaccinazione.

Carlo Pegorer