Cimpello-Gemona. Moretuzzo: «La Giunta Fedriga ha preso in giro cittadini e Governo sul PNRR»

«La buona notizia è che il progetto per la realizzazione della bretella autostradale Cimpello-Gemona è in alto mare, visto che alla nostra interrogazione sull’avanzamento del procedimento, l’Assessore Pizzimenti ha risposto chiaramente che non è stato ancora completato neppure lo studio di fattibilità, per il quale non è prevista neanche una data per la sua conclusione. Siamo quindi lontani anni luce dalle tempistiche imposte dall’Unione Europea per la realizzazione di opere da finanziare con i fondi del Next Generation EU nell’ambito del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che dovrebbero essere affidate entro il 2022 e concluse entro il 2026. È, dunque, certo che quest’opera senza senso, di grande impatto ambientale, che potrebbe devastare il territorio, compreso il Tagliamento e nella sua parte più bella, non si farà con risorse europee». È la prima considerazione del capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, appresa la risposta di Pizzimenti all’interrogazione del Gruppo Consiliare.

«La cattiva notizia – prosegue Moretuzzo – è che la Giunta Fedriga ha inserito la Cimpello-Gemona fra i progetti regionali presentati al Governo italiano per il PNRR, chiedendo, non si capisce sulla base di quali calcoli, la cifra di 387 milioni di euro. Lo ha fatto consapevole che tale proposta non sarebbe mai stata finanziata con questi fondi, proprio perché non ne ha i requisiti. Una vera presa in giro non solo per il governo italiano, ma soprattutto per i cittadini del Friuli-Venezia Giulia cui è stata detta una bugia colossale e ai quali è stata negata la possibilità di ricevere risorse europee per progetti ben più significativi, utili e soprattutto immediatamente cantierabili».

I consiglieri regionali del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli, ribadiscono ancora una volta la netta contrarietà alla bretella autostradale Cimpello-Gemona, che, nei progetti finora noti, prevede la posa di piloni alti 17 metri alla confluenza con l’Arzino, l’interferenza con 9 siti di rete Natura 2000 e 53 mila passaggi medi giornalieri stimati per garantire la sostenibilità economica del tracciato: è quindi chiaramente incompatibile con la transizione ecologica, cardine del Next Generation EU che «rappresenta un’occasione storica per cambiare i paradigmi del nostro modello di sviluppo – sottolineano Bidoli e Moretuzzo –. Evidentemente il governo regionale non la pensa così e sceglie un futuro di asfalto e cemento e infrastrutture impattanti. Davvero paradossale se pensiamo che l’esecutivo ha candidato il Friuli-Venezia Giulia quale regione pilota per la sperimentazione del Green deal europeo».