Monfalcone: Tar è chiaro ora basta con i proclami della Cisint

“Ora basta, davvero. La sentenza parla chiaro e va rispettata. Quindi la sindaca Cisint la smetta di utilizzare i poteri che le vengono dalla carica sindaco per le sue tattiche personali. Quanto sta avvenendo ha tutti i caratteri dell’abuso di potere per fini elettorali. Esattamente come ha rivendicato Cisint, qui si tratta di rispettare la legge e di dare seguito alle sentenze senza stare più a discutere. Trattandosi di ‘diritti di rango primario’, in caso di mancato adempimento sia il prefetto a intervenire. Il ricorso serve solo ad allungare i tempi della campagna elettorale”. Lo dichiara la segretaria regionale del Pd Fvg Caterina Conti, dopo che il Tar Fvg ha giudicato insussistenti i motivi addotti dal Comune di Monfalcone per inibire alla preghiera spazi in uso a associazioni islamiche.

Sulla questione sono intervenuti anche i consiglieri comunali di Monfalcone  d’opposizione Cristiana Morsolin e
Alessandro Saullo:

“Mentre la sindaca presentava il suo libro, dal profetico titolo “Ora Basta”, all’interno di un festival finanziato dalla sua amministrazione, con soldi pubblici, il TAR pronunciava il suo personale Stop ad una delle tante declinazioni della politica leghista della città. L’ennesimo monito all’amministrazione a rispettare i fondamenti Costituzionali.
Come si legge chiaramente: “Il Tribunale condivide le prospettazioni dell’Associazione ricorrente, ritenendo insussistenti i presupposti per inibire l’utilizzo dell’immobile nella sua interezza, anche alla luce della sua destinazione – nota al Comune – all’esercizio di diritti dirango primario quale la libertà di riunione, di associazione e di culto. Tali diritti, pur non godendo di incondizionata prevalenza sui contrapposti interessi pubblici (…), avrebbero giustificato un più attento bilanciamento delle rispettive posizioni.” A lamentare un atteggiamento sbilanciato questa volta non è né un giornalista “fazioso” né un politico avverso, ma direttamente la magistratura. Sopra le parti. Insomma, dopo mesi in cui la Sindaca sta modellando la sua campagna elettorale permanente (per le europee?) alimentando divisioni in città, accusando chi la critica di sostegno all’ illegalità, oggi l’amministrazione riceve una lezione di democrazia e di legalità, che sarebbe stata a costo zero se non avesse testardamente fatto prevalere l’ideologia, spacciandola per buon senso. Oggi siamo soddisfatti, non per i concittadini di fede islamica, che pur sono tanti, ma per tutti i cittadini e le cittadine monfalconesi, indipendentemente dalla fede professata, perché i diritti o sono di tutti o sono solo privilegi.